La Distilleria De Giorgi: un simbolo della tradizione di San Cesario
La Distilleria De Giorgi rappresenta un autentico punto di riferimento per la comunità di San Cesario, non solo come sito produttivo, ma soprattutto come simbolo di una storia collettiva ricca e condivisa. Questa distilleria incarna un passato unico nel panorama industriale italiano, in quanto protagonista di un’epoca in cui San Cesario dominava la produzione di alcol, vantando ben cinque stabilimenti attivi fino ai primi decenni della seconda metà del Novecento. Tra questi, la De Giorgi spiccava per l’eccellenza dei suoi prodotti, come la celebre Anisetta, che ha attraversato generazioni.
Fondata nel 1905, la distilleria ha mantenuto un'attività produttiva industriale costante fino al 1987, anno in cui la produzione alcolica si fermò, lasciando spazio a liquori e sciroppi fino al 1999. La sua storia si intreccia con quella di una comunità orgogliosa e viva, un patrimonio culturale che oggi viene valorizzato attraverso iniziative come il progetto ALCHIMIE, pensato per restituire alla città memoria e identità, creando nuove prospettive a partire dalla consapevolezza delle proprie radici.
Storia e sviluppo di un’opera industriale iconica
Nicola De Giorgi ha iniziato la sua attività in un piccolo locale nel cuore di San Cesario, ma ben presto comprese la necessità di espandersi. Nel 1906 si trasferì nell’edificio storico di via Vittorio Emanuele III, che divenne il primo nucleo della distilleria vera e propria. L’acquisto nel 1915 di una grande casa adiacente, trasformata in "stabilimento vinicolo e fabbrica di alcool", segnò l’avvio di un’espansione importante. Questo sviluppo fu progettato dall’architetto Giovanbattista Forcignanò e portò alla realizzazione tra il 1919 e il 1920 di una struttura industriale efficiente e moderna per l’epoca.
La posizione strategica accanto alla ferrovia rese il trasporto di materie prime e prodotti finiti agevole ed economico: i fusti di alcol potevano essere fatti rotolare direttamente sui vagoni merci, ottimizzando l’intero processo logistico. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, la Distilleria De Giorgi si ampliò ulteriormente con:
- Nuovo reparto per la lavorazione delle fecce
- Falegnameria e officina di manutenzione
- Reparto di fermentazione
- Sala caldaia a vapore
- Sala denaturazione
- Sopraelevazione della torre di distillazione
Questi interventi portarono lo stabilimento a un livello di efficienza molto elevato, poi confermato dalle opere di ammodernamento negli anni ’60 e ’70, con particolare attenzione agli impianti di depurazione delle acque industriali e alla ristrutturazione degli spazi produttivi e logistici.
Nel 1968, alla morte di Nicola, l’azienda passò al figlio Arturo, che nel 1971 avviò un nuovo ampliamento strutturale, acquistando impianti più moderni e adeguando la distilleria alle normative vigenti di sicurezza e tutela ambientale. Questi interventi hanno contribuito a mantenere la De Giorgi sulla cresta dell’innovazione produttiva fino alla cessazione definitiva della produzione alcolica nel 1987.
Oggi, la distilleria non è soltanto una testimonianza industriale, ma un vero e proprio bene culturale, inserito in un progetto di valorizzazione che mira a trasformare l’area in un centro di residenza artistica e sociale capace di raccontare una storia di eccellenza e innovazione che si intreccia con le vicende e l’identità di una comunità viva e operosa.
Il racconto della Distilleria De Giorgi si fa così memoria collettiva e motore di sviluppo, evidente sintesi tra passato industriale e vita culturale contemporanea.